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Una recente ricerca condotta da No Patents on Seeds! rivela che più di mille varietà vegetali selezionate convenzionalmente sono cadute sotto l’influenza dei brevetti europei, nonostante la legge europea sui brevetti vieti esplicitamente i brevetti sulle varietà vegetali. Questo sviluppo allarmante è passato in gran parte inosservato all’opinione pubblica, ponendo una grave crisi per il sistema europeo di selezione vegetale e mettendo in pericolo la libertà operativa dei coltivatori tradizionali. Le conseguenze di questa tendenza potrebbero avere implicazioni significative per la biodiversità e la sicurezza alimentare. Niente brevetti sui semi! chiede un'azione politica immediata per affrontare la questione e impedire alle grandi aziende di monopolizzare le risorse fitogenetiche.
Secondo No Patents on Seeds!, il numero di varietà vegetali di nuova introduzione che entrano nel mercato e sono coperte da brevetti è in aumento. Molte di queste varietà selezionate convenzionalmente sono addirittura oggetto di rivendicazioni in numerosi brevetti, indicando una tendenza crescente a brevettare le risorse genetiche vegetali. Questa situazione solleva preoccupazioni circa l’accessibilità e la disponibilità di materiali per la selezione vegetale per i coltivatori tradizionali, limitando potenzialmente la loro capacità di innovare e adattarsi alle mutevoli esigenze agricole.
L’Ufficio europeo dei brevetti (EPO), istituito cinquant’anni fa, si trova ad affrontare critiche per le sue decisioni che contraddicono la base giuridica stabilita dalla Convenzione sui brevetti europei (EPC), che vieta esplicitamente i brevetti sulle varietà allevate convenzionalmente. Mentre la direttiva UE (98/44) consente brevetti su invenzioni tecniche come le piante transgeniche, l'interpretazione della legge sui brevetti da parte dell'EPO ha portato alla conseguenza involontaria di brevettare varietà allevate convenzionalmente. Niente brevetti sui semi! esorta l'UEB a risolvere questo problema e ad allineare le sue azioni alle leggi europee sui brevetti per proteggere la libertà di operare dei coltivatori di piante.
Le conseguenze di questa tendenza allarmante sono di vasta portata. I coltivatori tradizionali di piante, che da generazioni sono custodi della diversità genetica delle piante, si trovano ora ad affrontare la possibile fine della loro libertà di operare. Se i brevetti continuassero a essere concessi su varietà vegetali selezionate in modo convenzionale, ciò potrebbe ostacolare l’innovazione e impedire lo sviluppo di nuove varietà adatte alle diverse condizioni di crescita e alle mutevoli sfide ambientali. Ciò, a sua volta, potrebbe avere gravi implicazioni per la futura sicurezza alimentare e la sostenibilità agricola.
Niente brevetti sui semi! sottolinea la necessità che il consiglio amministrativo dell'UEB, composto da rappresentanti di 39 Stati contraenti, intraprenda un'azione decisiva per affrontare questa crisi. È necessario applicare la corretta interpretazione della legge, come delineato nella Convenzione sul brevetto europeo, per prevenire il blocco dell’innovazione nella selezione vegetale tradizionale e per salvaguardare la futura sicurezza alimentare. L’organizzazione cita la recente adozione di una legge nazionale sui brevetti in Austria, che vieta esplicitamente i brevetti sulla selezione convenzionale, come un passo positivo che potrebbe servire da modello da seguire per altri paesi.
Inoltre, nessun brevetto sui semi! invita l’UE a impegnarsi attivamente per affrontare questo problema. La risoluzione del parlamento olandese di presentare la discussione sui brevetti sulle sementi al Consiglio dei ministri dell'Agricoltura dell'UE evidenzia la necessità di un'azione collettiva a livello europeo per proteggere le risorse fitogenetiche e preservare l'integrità del sistema europeo di selezione vegetale.