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Nel campo dell’agricoltura, la ricerca di rendimenti ottimali è una preoccupazione continua. Come canta Luke Bryan, “la pioggia è una buona cosa, produce il grano (mais)”, sintetizzando l’importanza dell’acqua nell’agricoltura delle zone aride. In questo articolo, approfondiamo il ruolo chiave dell'approvvigionamento idrico e dello sviluppo termico nella resa del mais, esplorando le informazioni raccolte dalle sperimentazioni di EMILI e Innovation Farms.
Presso EMILI e Innovation Farms, una struttura all’avanguardia di 5,500 acri, tecnologie e pratiche pionieristiche convergono per affrontare le sfide agronomiche. Uno studio degno di nota si è concentrato sulla previsione della resa del mais e sulle soluzioni satellitari, dimostrando il potenziale degli approcci innovativi in agricoltura.
Lo studio si è concentrato sull'ibrido North Star 271, rinomato per la sua tolleranza alla siccità. Attraverso meticolose valutazioni su scala sul campo, i ricercatori hanno approfondito le dinamiche di previsione della resa, sfruttando immagini satellitari avanzate e dati agronomici.
I risultati principali sottolineano la natura indispensabile dei dati meteorologici localizzati per previsioni precise sulla resa. Confrontando i dispositivi IoT che misurano le precipitazioni, i ricercatori hanno rivelato una significativa variabilità spaziale delle precipitazioni nelle praterie canadesi. Questa variabilità, esemplificata da una differenza di 15-30 bu/acro nella resa del mais, sottolinea la necessità di dispositivi IoT sul campo per migliorare la precisione della previsione della resa.
L’integrazione di tecnologie all’avanguardia e dati meteorologici localizzati rappresenta un’enorme promessa per sbloccare il potenziale di rendimento del mais. Mentre agricoltori e agronomi affrontano le complessità dell’agricoltura moderna, sfruttare tali innovazioni diventa fondamentale per garantire una produzione agricola sostenibile e resiliente.