Sempre meno acqua in Emilia Romagna. IL allarme siccità lanciato ieri dalla pagina Facebook del Consorzio di bonifica di secondo grado del canale Emiliano Romagnolo.
Le misure di emergenza del Consorzio sono già attive con una distribuzione record della risorsa idrica pari a 150 milioni di metri cubi d'acqua del Po a beneficio delle colture e dell'ambiente. “Abbiamo tutti i sistemi di pompaggio dell'acqua accesi per oltre 55,000 litri al secondo” precisano dal consorzio.
I numeri sottolineano la gravità della situazione: dall'inizio dell'anno le precipitazioni totali sono ammontate a circa 170 mm, ovvero esattamente la metà della media pluriennale del periodo. v
E non è tutto: “ in Emilia Romagna piove meno che in Israele : le precipitazioni regionali sono inferiori di almeno il 40% rispetto a quelle di Haifa in Israele” è il messaggio lanciato dalla CER.
In particolare, il 2021 si attesta come “il più secco di sempre, dopo il 2020 in cui sono piovuti 152mm”. Gli esperti preoccupano il livello del fiume Po, che secondo i dati più recenti è sceso di circa il 25%-30%. dall'Ente Circondariale del Fiume Po.
In Emilia Romagna al momento scorre solo l'acqua del Cer, considerando che la somma delle portate dei fiumi appenninici regionali non raggiunge la metà di quella del Cer che oggi è di 55 metri cubi al secondo sollevati dal Po. Come sottolinea il consorzio: “Oltre 150 milioni di metri cubi di acqua sono già stati distribuiti per servire i consorzi di bonifica associati per l'agricoltura, oltre che per i depuratori di Romagna Acque e Hera-Imola, per la termovalorizzazione di Bologna (Hera), dell' industria (petrolchimico di Ravenna e agroindustrie tra cui il Gruppo Amadori) e oltre 4,000 ettari di zone umide, alcune di rilevanza internazionale (Ramsar)”.
Il presidente del CER Nicola Dalmonte è intervenuto anche lui sull’argomento, dicendo: “ Cambiamento climatico sottolinea l'importanza dell'acqua per l'agricoltura e altri usi, e quindi che il CER è strategico e indispensabile per l'economia dell'Emilia-Romagna. Per noi questo scenario rappresenta una responsabilità enorme perché anche un solo giorno di sospensione delle nostre attività porterebbe a gravi danni alle colture, all’ambiente e altro ancora. Stiamo accelerando i processi di approfondimento individuare tutte le soluzioni praticabiligrazie al contributo del nostro personale, sono state predisposte tutte le soluzioni utili per rendere sicuro e sempre più efficiente il funzionamento degli impianti – avviato nel 2021 già dal 25 febbraio – inoltre la nostra ricerca scientifica sta sviluppando ulteriori soluzioni per ottenere la massima produzione con il minimo dell’acqua” .